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Scuola Mazzini: serve chiarezza e memoria storica

In questi giorni il dibattito politico cittadino si sta intensificando: dichiarazioni dei candidati sindaci, conferenze stampa, eventi delle liste e servizi giornalistici si susseguono a ritmo serrato. In questo contesto, è fondamentale non lasciarsi trascinare solo dalla comunicazione elettorale, ma approfondire i temi per comprendere davvero la portata delle questioni in gioco. Informarsi significa partecipare in modo consapevole, fare ascolto reale e contribuire a una buona amministrazione.

Uno degli argomenti tornati al centro del confronto politico riguarda il futuro della scuola Mazzini. Un recente articolo di Bassanonet, firmato dal direttore Alessandro Tich, ha riportato le proposte della Lista Zen, elaborate all’interno dei tavoli di lavoro del gruppo. Tuttavia, molte delle idee presentate non rappresentano una novità, ma appaiono come una riproposizione di progetti già avanzati negli anni da altre forze politiche, in particolare dalla lista civica Bassano per Tutti e dal circolo cittadino di Europa Verde.

Negli ultimi anni, questi due gruppi si sono distinti per l’impegno costante nella difesa della Mazzini: prima opponendosi alla sua chiusura, poi promuovendo iniziative per dimostrarne la centralità, attraverso proposte di riapertura, valorizzazione urbanistica e culturale, e azioni partecipative come la campagna #laMazziniFutura. Raccolte firme, flash mob, dibattiti pubblici e il coinvolgimento del corpo docente, delle famiglie e del consiglio di quartiere hanno testimoniato un radicato attivismo politico e civico.

Le somiglianze con idee già emerse in passato sono significative. Già nel 2020, durante la campagna elettorale regionale, i candidati Verdi proposero di restituire spazio verde ai Giardini Parolini attraverso la demolizione della scuola Vittorelli, edificio energivoro e costoso per il bilancio comunale. L’obiettivo era unire due scuole in un progetto educativo e urbanistico innovativo. Pochi mesi dopo, nel 2021, anche Gianni Zen avanzò una proposta simile, successivamente ripresa in articoli di stampa.

Alla luce di questi elementi, emergono due questioni di fondo. La prima riguarda la necessità di riconoscere il lavoro già svolto, per rispetto verso chi negli anni ha portato avanti battaglie concrete sul tema. La seconda riguarda l’onestà intellettuale: riproporre idee già note senza citarne la storia rischia di impoverire il dibattito politico e di disorientare la cittadinanza.

Fare buona politica significa informarsi, ascoltare tutti i soggetti coinvolti e costruire un percorso condiviso basato sulla memoria delle esperienze passate. Solo così sarà possibile delineare un futuro solido e credibile per la scuola Mazzini, trasformando anni di impegno e partecipazione in risultati concreti per la comunità.


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#LA BUONA AMMINISTRAZIONE

Sono nato e risiedo con la mia famiglia a Bassano del Grappa (Vi). Perito agrario dal 1990 e  fisioterapista dal 1997. Ho potuto lavorare per molti anni presso l’Ospedale di San Bassiano. Dopo l’esperienza in Consiglio comunale a Bassano, eletto Consigliere comunale nella lista civica ‘Bassano per Tutti’, ho aderito al progetto di Europa Verde candidandomi nel 2020 al Consiglio regionale. Nel luglio 2024, da primo dei non eletti, subentro alla Consigliera Cristina Guarda ora euro parlamentare per European Green Party. Da sempre, sono impegnato nella mobilità sostenibile. Da padre mi sforzo di guardare il mondo attraverso gli occhi dei miei figli, costruendo ponti, per citare Alex Langer.

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