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Prolungamento collettore Arica: strategia errata e costosa, non riduce l’inquinamento.

  • Immagine del redattore: Mattia Stella
    Mattia Stella
  • 25 set 2024
  • Tempo di lettura: 2 min

Il Fratta Gorzone è tra i fiumi più inquinati d’Europa. Da anni si ribadisce la necessità di intervenire difendendo la qualità di queste acque, un pericolo per la salute dei cittadini e l’ambiente, e un pessimo biglietto da visita per la Regione e, soprattutto, per i comuni che attraversa lungo il tragitto.

La sfortuna di questo fiume è quella di essere oggetto di sversamenti industriali particolarmente impattanti, da un punto di vista ambientale, come ad esempio quelli provenienti dall’oasi conciaria dell’alto vicentino. L'operazione di protezione di questo fiume dovrebbe essere vista come una priorità da parte degli amministratori locali e non solo, ce lo diciamo da anni e noi Verdi veneti lo abbiamo anche denunciato in Procura, assieme a Legambiente. Tuttavia, il percorso intrapreso è quello di cercare di far scivolare questi reflui sempre più a valle mediante un prolungamento dell’attuale collettore. In sostanza, per la modica cifra (annunciata) di 10 milioni euro, rendiamo invisibili questi scarichi per ritrovarceli semplicemente qualche chilometro più in là.

 

Opinione condivisa da molti è che possiamo continuare a spostare quest’acqua inquinata e pericolosa, ma se non iniziamo effettivamente a contrastare le fonti di questo inquinamento, non avremo risolto un bel nulla. Perché non investiamo seriamente fondi al fine di convertire il ciclo produttivo attuale affrontando la questione alla radice? Il danno economico prodotto dall’inquinamento del Fratta Gorzone investe i cittadini quanto il settore agricolo, privandolo di risorsa idrica utile alla irrigazione e al nutrimento del bestiame. Ma evidentemente, per qualcuno, la qualità di ciò che finisce nelle nostre tavole è secondario rispetto a un settore industriale che non può continuare a reggersi sulle promesse di future azioni per il disinquinamento del proprio processo produttivo. Ma se qualche amministratore locale ha iniziato a battere i pugni sul tavolo, dalla Regione Veneto giunge un evidente disinteresse. Fino a quando continueremo a fingere che va bene così? Sembra, quasi, che lo scandalo Miteni non sia mai avvenuto. Nel frattempo, i Pfas, come altre sostante nocive, troveranno nel Fratta Gorzone un ottimo mezzo di trasporto, grazie anche alla illusione che un collettore possa contribuire alla diluzione di sostanze che in realtà non diluiscono.



 
 
 

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#LA BUONA AMMINISTRAZIONE

Sono nato e risiedo con la mia famiglia a Bassano del Grappa (Vi). Perito agrario dal 1990 e  fisioterapista dal 1997. Ho potuto lavorare per molti anni presso l’Ospedale di San Bassiano. Dopo l’esperienza in Consiglio comunale a Bassano, eletto Consigliere comunale nella lista civica ‘Bassano per Tutti’, ho aderito al progetto di Europa Verde candidandomi nel 2020 al Consiglio regionale. Nel luglio 2024, da primo dei non eletti, subentro alla Consigliera Cristina Guarda ora euro parlamentare per European Green Party. Da sempre, sono impegnato nella mobilità sostenibile. Da padre mi sforzo di guardare il mondo attraverso gli occhi dei miei figli, costruendo ponti, per citare Alex Langer.

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