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Marmolada: paziente comatoso, classe politica pessimo medico.

  • Immagine del redattore: Mattia Stella
    Mattia Stella
  • 9 set 2024
  • Tempo di lettura: 2 min

Stiamo perdendo la Marmolada! Secondo gli studiosi, entro il 2040, il ghiacciaio più grande delle Dolomiti sparirà.

Ho potuto constatare personalmente le condizioni critiche dell’illustre paziente quando, lo scorso giugno, mi recai sulla vetta della regina delle Dolomiti. Impossibile per me dimenticare le cascate d’acqua create dalla fusione del ghiacciaio; lo ‘zoccolo’ di neve molle sotto i ramponi che appesantisce il passo; il rumore della neve sciolta che scorre tra le rocce.


La crisi climatica sta logorando irrimediabilmente, come un cancro feroce, uno dei ghiacciai più importanti d’Europa.


Ma se la diagnosi è certa, con altrettanta fermezza possiamo attribuire responsabilità precise a chi, in primis, dovrebbe prendersene cura, la politica. Ma in questo caso il medico non sta muovendo un solo dito per salvare il paziente. Rimane a guardare senza coglierne la sofferenza.


Non possiamo interessarci alla montagna solo per fare cassa mediante il turismo, tra l’altro non sempre sensibile alle istanze della montagna stessa, o pensando ai grandi eventi.

Senza un interesse vero, senza un prendere a cuore lo stato delle cose, tra qualche decennio, quella montagna, che conoscevamo fino a poco tempo, non esisterà più.

Anche i figli di coloro che negano il cambiamento climatico, e nella nostra Regione non mancano, non godranno di quella fortuna che abbiamo goduto noi.

Non conosceranno la montagna nel suo splendore, perché nel frattempo sarà divenuta ben altro.

Nonostante la decennale disputa sulla spartizione del Ghiacciaio della Marmolada, che ha visto come protagonisti la Regione del Veneto e il Trentino, con tanto di carte bollate, magari per la costruzione di una funivia che il Veneto vuole ma il Trentino no, la situazione è quella sotto gli occhi di tutti.

I confini contano per rivendicazioni che non hanno alcun impatto nel contrasto agli effetti dei cambiamenti climatici.

Non è mai troppo tardi per invertire la rotta; ma prendendo atto della tendenza, non è nemmeno troppo presto per organizzare un funerale. La montagna perisce anche per l’inadempimento della politica.



 
 
 

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#LA BUONA AMMINISTRAZIONE

Sono nato e risiedo con la mia famiglia a Bassano del Grappa (Vi). Perito agrario dal 1990 e  fisioterapista dal 1997. Ho potuto lavorare per molti anni presso l’Ospedale di San Bassiano. Dopo l’esperienza in Consiglio comunale a Bassano, eletto Consigliere comunale nella lista civica ‘Bassano per Tutti’, ho aderito al progetto di Europa Verde candidandomi nel 2020 al Consiglio regionale. Nel luglio 2024, da primo dei non eletti, subentro alla Consigliera Cristina Guarda ora euro parlamentare per European Green Party. Da sempre, sono impegnato nella mobilità sostenibile. Da padre mi sforzo di guardare il mondo attraverso gli occhi dei miei figli, costruendo ponti, per citare Alex Langer.

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