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Draghi in fallo sui PFAS. Il progresso della transizione ecologica sta nella messa al bando dei veleni e nel decidere che le imprese devono finalmente fare la propria parte.

  • Immagine del redattore: Mattia Stella
    Mattia Stella
  • 19 set 2024
  • Tempo di lettura: 1 min

Aggiornamento: 23 set 2024


Se per Draghi i pfas sono irrinunciabili nel garantire l’avanzamento della transizione ecologica, forse pensa a una transizione tutta sua, una finta transizione ecologica utile alle multinazionali, cui sarà concesso il grosso favore di non dover sostenere costi di ricerca e sviluppo per trovare dei sostitutivi produttivi ai pfas, continuando a far subire lavoratori, cittadini, ambiente, Regioni e Stati gli immensi costi dell’avvelenamento continuo e delle bonifiche necessarie. D’altronde, le dichiarazioni di Draghi echeggiano le recenti posizioni di contrarietà sul green deal manifestate da Governo e Confindustria, e l'insieme pare tratteggiare un personaggio di “Amici Mostri”, trasmissione televisiva andata in onda sugli schermi della RAI negli anni Novanta: Inquinator.

Probabilmente Draghi ignora che proprio di recente la Commissione europea ha emanato nuove linee guida per il monitoraggio dei PFAS, includendovi anche specifiche raccomandazioni per il monitoraggio del pericolosissimo TFA, pfas a catena ultracorta, tema rispetto al quale ho appena presentato una interrogazione per sapere come la Giunta regionale intende procedere ai fini dell’adeguamento alle linee guida, previsto entro il 2016.

Draghi faccia una passeggiata in Veneto, legga gli atti, studi le ricerche scientifiche, i rapporti di Greenpeace, incontri personalmente chi da anni vive e combatte contro questi inquinanti eterni, come le Mamme NoPFAS: sono certo che dopo realizzerà che la sua incauta convinzione non può essere presa alla leggera, specie in questa regione martoriata dall’inquinamento da PFAS e che si è espressa all’unanimità per la messa al bando di questi composti chimici.



 
 
 

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#LA BUONA AMMINISTRAZIONE

Sono nato e risiedo con la mia famiglia a Bassano del Grappa (Vi). Perito agrario dal 1990 e  fisioterapista dal 1997. Ho potuto lavorare per molti anni presso l’Ospedale di San Bassiano. Dopo l’esperienza in Consiglio comunale a Bassano, eletto Consigliere comunale nella lista civica ‘Bassano per Tutti’, ho aderito al progetto di Europa Verde candidandomi nel 2020 al Consiglio regionale. Nel luglio 2024, da primo dei non eletti, subentro alla Consigliera Cristina Guarda ora euro parlamentare per European Green Party. Da sempre, sono impegnato nella mobilità sostenibile. Da padre mi sforzo di guardare il mondo attraverso gli occhi dei miei figli, costruendo ponti, per citare Alex Langer.

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