Programma regionale per il Turismo. Masolo e Zanoni (EV): “Salto indietro di 15 anni”
- Mattia Stella
- 15 gen
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Il Consiglio regionale approva il programma per il Turismo. Questo il comunicato stampa di Europa Verde.
La grande fortuna di questa Giunta è di sedere su una miniera d’oro, la grande sfortuna di questa Regione è di dipendere da una classe politica priva di visione. Da anni i tantissimi soggetti che fanno turismo in Veneto si attendono lo sviluppo di una governance all’altezza di una delle zone più visitate al mondo. Deserto a parte, ma vendendo il livello di cementificazione raggiunto e le conseguenti temperature che questo comporta l’effetto è molto simile, il Veneto ha di tutto. Quello che manca è l’effettiva valorizzazione di tutti i territori del Veneto, della variegata offerta turistica di cui godiamo, delle tantissime competenze ed esperienze che sono diffuse in ogni provincia del Veneto. Tra Venezia e il lago di Garda esistono chilometri e chilometri di: montagne, colline, centri storici, aree di prodotti tipici, ville storiche, castelli, piazze meravigliose che ci chiedono di uscire da questa narrazione che ci state imponendo da anni. Che fine ha fatto il concetto per cui devono essere i territori a esprimere la propria organizzazione e non pensare che sia la Regione, dall’alto, ad imporla, come si accennava già ai tempi dell’assessore Finozzi? Perché nel frattempo non si è compreso, e non si è quindi agito conseguentemente, che è proprio alla Regione che spetta l’urgenza di fornire ai territori un modello di regolamentazione che equilibri le partecipazioni delle parti sociali e tuteli da prevaricazioni la nascita di Marchi d’area operanti dentro una OGD (Organizzazioni di Gestione della Destinazione)? Quella discussa oggi è una visione ferma alle cartoline, una bella ed elaborata immagine costruita a comparti stagni e che sconta l'assenza di coordinamento con quanto sarebbe di competenza di altri assessorati, pensiamo in particolare all'assessorato all'ambiente e alla tutela della Rete Natura 2000. Il turismo oggi è ben altro. Il turismo è esperienza, non semplice ricordo, perché il turismo si vive, non si commemora e, soprattutto, non lo si recapita a danno delle città, mercificandole, e della natura. Per queste complessive ragioni, al momento del voto abbiamo optato per una posizione di astensione, nonostante l'accoglimento del nostro emendamento che nelle azioni di adattamento dell'offerta ai cambiamenti climatici introduce la promozione della decarbonizzazione della mobilità, della mobilità multimodale, e prassi di mobilità attiva, come il ciclismo e l'escursionismo, azioni sulla cui applicazione effettiva vigileremo.

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