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Educazione sessuale e affettiva: vietarla è un errore grave, serve potenziarla.

L’emendamento approvato in Parlamento che vieta l’educazione sessuale e affettiva nelle scuole medie rappresenta un grave passo indietro culturale e civile.

In un momento in cui la società continua a essere segnata da violenze, abusi e femminicidi, togliere ai ragazzi e alle ragazze gli strumenti per comprendere sé stessi, il proprio corpo, le emozioni e le relazioni significa indebolire la prevenzione e rinunciare al compito educativo più importante che la scuola deve svolgere: formare cittadini consapevoli e rispettosi.

 

Non si tratta di “ideologia”, ma di educazione alla convivenza e alla dignità.

Parlare di affettività e sessualità a scuola, in modo serio e scientificamente fondato, significa dare ai giovani la possibilità di conoscere, capire, proteggersi e rispettare gli altri. È un investimento nella prevenzione della violenza, non una minaccia ai valori familiari.

 

Anche realtà come la Fondazione Giulia Cecchettin hanno espresso forte preoccupazione per questa scelta, sottolineando che la violenza di genere si combatte con la conoscenza, non con la censura.

L’educazione all’affettività è infatti uno strumento di prevenzione, capace di promuovere rispetto, parità e consapevolezza nelle relazioni, contribuendo a costruire una società più sicura e libera dalla violenza.

 

Come rappresentante delle istituzioni, credo che la risposta non sia togliere educazione, ma rafforzarla.

Serve investire di più in progetti di educazione all’affettività, al rispetto, alla parità e al consenso, e prevedere la figura dello psicologo scolastico stabile e quotidianamente presente in ogni scuola, non solo per poche ore alla settimana. È da lì che passa la vera prevenzione: dal sostegno ai ragazzi, dall’ascolto e dalla costruzione di relazioni sane.

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#LA BUONA AMMINISTRAZIONE

Sono nato e risiedo con la mia famiglia a Bassano del Grappa (Vi). Perito agrario dal 1990 e  fisioterapista dal 1997. Ho potuto lavorare per molti anni presso l’Ospedale di San Bassiano. Dopo l’esperienza in Consiglio comunale a Bassano, eletto Consigliere comunale nella lista civica ‘Bassano per Tutti’, ho aderito al progetto di Europa Verde candidandomi nel 2020 al Consiglio regionale. Nel luglio 2024, da primo dei non eletti, subentro alla Consigliera Cristina Guarda ora euro parlamentare per European Green Party. Da sempre, sono impegnato nella mobilità sostenibile. Da padre mi sforzo di guardare il mondo attraverso gli occhi dei miei figli, costruendo ponti, per citare Alex Langer.

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