top of page

Fratta Gorzone: inquinare costa poco, ma non legittima la fine di un corpo idrico fluviale.

  • Immagine del redattore: Mattia Stella
    Mattia Stella
  • 2 ago 2024
  • Tempo di lettura: 2 min



Inquinare è umano, ma continuare a farlo indisturbatamente è diabolico. Il Fratta Gorzone è l’esempio di una agonia assistita. Tutti sanno quanto sia inquinato questo fiume, e continuare ad avvelenarlo costa meno che curarlo, pertanto si preferisce lasciarlo scorrere verso una morte certa, con buona pace dei cittadini e dei loro timori per la salute. Mentre, giustamente, si procede alla bonifica di un’area in seguito a un ritrovamento bellico, senza badare a costi e tempistiche. La presenza di una ‘bomba chimica’ nel proprio territorio non scaturisce lo stesso livello di allarme.

L’attenzione posta dovrebbe essere la stessa, rilevando rischi e numero effettivo di cittadini coinvolti. Per fortuna i sindaci dei Comuni attraversati dal Fratta Gorzone non sono disposti a fingere che la situazione non sia grave e a rinunciare di puntare il dito in merito alle origini di questo inquinamento. Allo stesso tempo, il governo delle acque superficiali interne non può ridursi a una questione di budget, perché il non agire corrisponde ad un incremento e alla perpetuazione di un danno anche dal punto di vista economico. Gli effetti dell’inquinamento per la salute dei cittadini e sull’ambiente non sono a impatto zero. Per questo ci stupiamo che oggi si possa dire che ripulire il Fratta Gorzone è troppo caro. Soprattutto se nessuna forma di contrasto viene adottata al fine di arrestare il perpetuamente di questo inquinamento. Il Veneto è teatro di numerosissimi esempi di contaminazione nociva. Il Veneto non può assistere passivamente e rassegnatamente alle dichiarazioni di chi afferma che, nonostante tutto, ripulire questo fiume comporta costi elevati.

Mi chiedo se sono mai stati condotti studi capaci di quantificare il danno economico arrecato da questo genere di inquinamento e comparati con l’impatto economico del perdurare di questo genere di misfatti? La Regione del Veneto si è mai posta tale problema? Per tale motivo, ho presentato una interpellanza in Consiglio regionale, anche alla luce dell’esito di ‘Operazione Fiumi – Esplorare per custodire 2024’, effettuata da Legambiente con il supporto tecnico di Arpav, oltre alla storica contaminazione da metalli pesanti, cromo, cloruri e solfati, la presenza emergente di inquinanti quali PFAS e pesticidi. La questione non riguarda solo gli amministratori di quell'area e i loro cittadini.

Comments


#LA BUONA AMMINISTRAZIONE

Sono nato e risiedo con la mia famiglia a Bassano del Grappa (Vi). Perito agrario dal 1990 e  fisioterapista dal 1997. Ho potuto lavorare per molti anni presso l’Ospedale di San Bassiano. Dopo l’esperienza in Consiglio comunale a Bassano, eletto Consigliere comunale nella lista civica ‘Bassano per Tutti’, ho aderito al progetto di Europa Verde candidandomi nel 2020 al Consiglio regionale. Nel luglio 2024, da primo dei non eletti, subentro alla Consigliera Cristina Guarda ora euro parlamentare per European Green Party. Da sempre, sono impegnato nella mobilità sostenibile. Da padre mi sforzo di guardare il mondo attraverso gli occhi dei miei figli, costruendo ponti, per citare Alex Langer.

  • Instagram
  • Facebook
  • LinkedIn
Logo_Europa_Verde_(Italia,_2019).svg.png
bottom of page