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La nuova frontiera è l’esercito tutto fare, panacea di un sistema che scricchiola.

  • Immagine del redattore: Mattia Stella
    Mattia Stella
  • 15 nov 2024
  • Tempo di lettura: 2 min

Ridurre a una questione di percezione il tema della sicurezza significa aver sbagliato treno, anzi non averne mai preso uno. Diciamo che chi viaggia sui treni regolarmente, dovendosi giostrare tra: ritardi, guasti, pulizia non impeccabile, tabella oraria discutibile, abbonamenti salati, eccetera, sa che la salute del trasporto ferroviario regionale le è quantomeno cagionevole. Complice anche la malsana decisione di abbandonare il progetto di una metropolitana di superficie a livello regionale, favorendo tutto quello che si muove su quattro o più ruote. Le aggressioni al personale medico negli ospedali, agli insegnanti nelle scuole, e ai dipendenti delle aziende di trasporto sono all’ordine del giorno, nessuno lo più negare. Siamo d’accordo nel garantire la sicurezza di chi presta servizio alla collettività, con le giuste misure e fondi adeguati. L’idea di chiedere alle forze militari di viaggiare gratuitamente sui treni, purché in divisa, è puro marketing, a essere benevoli, considerato che non posseggono nemmeno le qualifiche e le funzioni necessarie per poter intervenire. Solo pochi giorni fa il Ministro Crosetto dichiarava: ‘Io penso che dal prossimo anno sia magari più importante aumentare le forze di polizia e lasciare che le forze armate riprendano a fare quello che serve in questo momento’, credo che le parole del Ministro descrivano perfettamente una situazione che ha del paradossale, e che ci conduce a credere che di questo passo verrà chiesto ai militari di gestire anche le riunioni di condominio.

La destra sta utilizzando l’esercito come panacea di tutti i mali, ma non si rende conto che senza una vera strategia, ma soprattutto senza le necessarie risorse da destinare a chi ha il compito di gestire l’ordine pubblico, non si risolverà nulla.  Credo sia uscire dalla nebbia della propaganda, la stessa costosissima propaganda che impegna risorse e forze di polizia in Albania, e imboccare il binario giusto, che è quello di un confronto politico sul tema dei trasporti pubblici e della sicurezza, misurandoci cogli esperti e con chi è fruitore effettivo di questi servizi.



 
 
 

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#LA BUONA AMMINISTRAZIONE

Sono nato e risiedo con la mia famiglia a Bassano del Grappa (Vi). Perito agrario dal 1990 e  fisioterapista dal 1997. Ho potuto lavorare per molti anni presso l’Ospedale di San Bassiano. Dopo l’esperienza in Consiglio comunale a Bassano, eletto Consigliere comunale nella lista civica ‘Bassano per Tutti’, ho aderito al progetto di Europa Verde candidandomi nel 2020 al Consiglio regionale. Nel luglio 2024, da primo dei non eletti, subentro alla Consigliera Cristina Guarda ora euro parlamentare per European Green Party. Da sempre, sono impegnato nella mobilità sostenibile. Da padre mi sforzo di guardare il mondo attraverso gli occhi dei miei figli, costruendo ponti, per citare Alex Langer.

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